Il tema della categoria dei quadri nel pubblico impiego torna di attualità per iniziativa dell’On. Rizzetto che ha promosso un'interrogazione e presentato una risoluzione nella Commissione competente.
Ci auguriamo che la risoluzione venga approvata e che il Governo agisca di conseguenza, anche in vista della riapertura delle trattative per i contratti collettivi nazionali di lavoro.
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Executive Summary
CAMERA – Presentata ieri, 28 settembre, una risoluzione a firma dell’On. Rizzetto (Alternativa libera – Comm. Lavoro) sull’introduzione dell'area quadri nell'ordinamento del pubblico impiego e la conseguente figura giuridica.
Analisi
L’interrogante rileva che nel 2001 l'Unione europea ha censurato il comportamento dell'amministrazione italiana, in quanto l'unica in Europa a non aver previsto nell'ordinamento pubblico l'area dei quadri, così come ampiamente disciplinato nell'impiego privato. La mancanza di questa area contrattuale intermedia, cuscinetto tra la classe impiegatizia e quella dirigenziale, avrebbe determinato la proliferazione dell'affidamento fiduciario di incarichi e funzioni dirigenziali, generando un aggravio per le casse dell'erario e l'attribuzione fiduciaria di incarichi ad personam in favore di soggetti non titolati.
La risoluzione impegna quindi il Governo ad adottare le iniziative di competenza per definire le opportune disposizioni integrative del D.lgs. 30 marzo 2001, n. 165, al fine di introdurre l'area quadri nell'ordinamento del pubblico impiego e la conseguente figura giuridica.
Fonte
Di seguito il testo completo della risoluzione.
La Commissione XI,
premesso che:
l'Unione europea, con atti di indirizzo, nel 2001 ha censurato il comportamento dell'amministrazione italiana, in quanto l'unica in Europa a non aver previsto nell'ordinamento pubblico l'area dei quadri, così come ampiamente disciplinato nell'impiego privato. Al riguardo, si ritiene necessaria l'introduzione nella pubblica amministrazione di una figura analoga a quella ben nota dei quadri nel lavoro privato, a cui siano riconosciute elevate responsabilità funzionali ed elevata preparazione professionale; la mancanza di tale figura ha determinato la proliferazione dell'affidamento fiduciario di incarichi e funzioni dirigenziali, generando un duplice ordine di storture:
- a) la corresponsione di indennità di funzioni dirigenziali costituenti aggravio per le casse dell'erario;
- b) l'attribuzione fiduciaria di incarichi ad personam in favore di soggetti non titolati, come ha dimostrato la recente sentenza, n. 37 del 2015, con la quale la Corte costituzionale ha dichiarato illegittimi circa 1200 dirigenti delle agenzie fiscali;
a tale riprovevole prassi, è possibile porre rimedio proprio attraverso l'istituzione di un'area contrattuale del tutto omologa a quella dei cosiddetti quadri che, come è noto, costituiscono il cuscinetto tra la classe impiegatizia e quella dirigenziale nell'ambito del lavoro privato;
come predetto, l'assenza di tale figura era stata già censurata dal Parlamento europeo, a seguito dell'audizione, a Bruxelles, dei vertici della Dirstat, e ciò aveva condotto l'Italia ad adottate una norma, rimasta poi inattuata (articolo 17-bis del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165), per l'introduzione dei vicedirigenti, figura rientrante nell'area-quadri. Sul punto, nel 2012, il Tar impose al Governo pro tempore di istituire la vicedirigenza, decisione ribadita anche dal Consiglio di Stato, che nominò persino un commissario, ad acta per ottemperare a questo obbligo. Tuttavia, nel medesimo anno, il Governo Monti, con decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, ha abrogato la vicedirigenza determinandomi ad avviso del firmatario del presente atto un evidente conflitto istituzionale con i magistrati amministrativi. La questione attualmente pende anch'essa davanti alla Corte costituzionale;
tanto premesso, prima della decisione dei giudici costituzionali, si ritiene opportuno che sia il Governo a reintrodurre la figura dei quadri all'interno dell'ordinamento pubblico,
impegna il Governo
ad adottare le iniziative di competenza per definire le opportune disposizioni integrative del decreto legislativo, 30 marzo 2001, n. 165, al fine di introdurre l'area quadri nell'ordinamento del pubblico impiego e la conseguente figura giuridica.
(7-00787) «Rizzetto».