Executive summary
CAMERA – Presentate ieri tre interrogazioni a risposta in Commissione a prima firma degli On. Frasinetti (FdI, Comm. Cultura), Aprea (FI, Comm. Cultura) e Cancelleri (M5S, Comm. Finanze) sul tema dei Dsga. In particolare, le interrogazioni di FdI e M5S chiedono di valorizzare tale figura, anche dal punto di vista economico, e risolvere le criticità che la riguardano. L’atto firmato dall’On. Aprea, invece, riguarda il concorso per dirigenti scolastici n. 1259 del 2017 e fa specifico riferimento al caso della Campania.
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Di seguito il testo completo delle interrogazioni:
FRASSINETTI, BUCALO e MOLLICONE. — Al Ministro dell'istruzione. — Per sapere – premesso che:
la figura del direttore dei servizi generali e amministrativi (Dsga) rappresenta un perno fondamentale nel funzionamento amministrativo e gestionale delle scuole pubbliche italiane, con compiti e funzioni che, nelle altre amministrazioni, raramente sono ravvedibili in capo a figure non dirigenziali;
nell'ultimo decennio, le segreterie scolastiche hanno visto un crescente aggravio di compiti al pari delle altre amministrazioni pubbliche ma, al contrario di queste ultime, non hanno in organico uffici retti da titolare di profilo dirigenziale, con compiti specialistici, ma uno solo apicale di natura non dirigenziale, il Dsga, al quale si richiedono conoscenze specialistiche le più disparate e capacità manageriali, pur non essendo lo stesso un vero e proprio dirigente;
nelle ultime sequenze contrattuali centrali, sia di comparto che integrative, la figura del Dsga è quella che meno di tutte ha visto riconoscimenti di natura economica;
la situazione emergenziale causata da COVID-19 ha comportato per i Dsga notevole aggravio di responsabilità e lavoro, senza alcun riconoscimento economico;
la legge di stabilità 2012 ha previsto che, a decorrere dall'anno scolastico 2012/2013, nelle istituzioni scolastiche dimensionate, dove non può essere assegnato in via esclusiva un posto di Dsga, è riconosciuta un'indennità mensile avente carattere di spesa fissa mensile; ma, sul bilancio dello Stato, non sono stati stanziati i fondi necessari a coprire tali compensi e i Dsga che operano su due scuole, non vedono quindi remunerata tale doppia funzione;
numerosi, quindi, sono i Dsga che si rivolgono al giudice del lavoro, con aggravio di spese per l'erario pubblico in seguito a sentenza di riconoscimento dell'indennità;
nel Contratto collettivo nazionale di lavoro Istruzione ricerca e università 2018 esiste una figura con compiti e responsabilità del tutto allineate con quelle del Dsga, il direttore amministrativo degli Afam, che ha diverso e superiore profilo giuridico ed economico;
è necessario cogliere le opportunità derivanti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza e prendere misure per rafforzare le strutture amministrative scolastiche, considerando anche gli ulteriori adempimenti che conseguiranno all'attuazione del Piano stesso –:
quali iniziative intenda assumere il Ministro interrogato per valorizzare la figura del direttore dei Sga delle scuole pubbliche e per risolvere le questioni che la riguardano, e in particolare quella della progressione giuridica ed economica, quella della separazione della gestione didattica dalla gestione amministrativa e quella della mancata liquidazione delle spettanze per i Dsga che operano su due scuole di cui una sottodimensionata o che sono titolari di reggenza in scuole normodimensionate.
(5-06534)
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APREA e NEVI. — Al Ministro dell'istruzione. — Per sapere – premesso che:
nel 2019 si sono concluse le procedure del concorso per dirigente scolastico, bandito con decreto del direttore generale n. 1259 del 2017: la conseguente procedura di reclutamento, secondo gli interroganti, è stata caratterizzata da incongruenze e distorsioni, soprattutto in Campania;
la legge n. 107 del 2015 ha previsto il conferimento dei posti di dirigente scolastico attingendo alla graduatoria ad esaurimento del concorso 2011, in misura non superiore al 20 per cento dei posti vacanti e disponibili eppure, nel 2019 e nel 2020, in Campania, i posti sono stati assegnati esclusivamente agli idonei del concorso 2011;
ai vincitori del concorso 2017, ad oggi, sono stati assegnati 2 posti a settembre 2020, in quanto la graduatoria del 2011 risultava esaurita;
la vicenda Campania ha causato un effetto domino sull'attribuzione delle sedi per i vincitori del concorso 2017 che si sono visti assegnare sedi lontane dai luoghi di residenza;
nell'assegnazione delle cattedre non si è tenuto conto delle tutele previste dalla legge n. 104 del 1992, così che dirigenti scolastici con disabilità, o con familiari con disabilità, sono stati costretti a scegliere tra il trasferimento e il depennamento dalla graduatoria nazionale di merito;
nel 2019 e nel 2020, è stato disposto il depennamento dalla graduatoria di merito di coloro che non hanno accettato la sede assegnata, pur avendo questi espresso motivazioni mediante diffida agli USR di destinazione che non hanno chiarito quali criteri abbiano determinato il depennamento, considerato che tali presupposti non sono indicati dalla norma;
nella tornata di assunzioni del 2019, i posti che si sono liberati in Puglia e Calabria, in seguito alla comunicazione di motivi ostativi all'accettazione delle sedi assegnate, sono stati assegnati mediante scorrimento delle graduatorie, anziché effettuare una procedura di interpello per verificare l'interesse verso quelle sedi da parte dei vincitori residenti in quelle regioni e destinati a regioni settentrionali, con la conseguenza che ai vincitori con minor punteggio, nella medesima tornata di assunzioni, sono state assegnate sedi sottratte alle scelte dei vincitori con maggior punteggio;
i vincitori depennati sono a tutt'oggi presenti nella graduatoria nazionale di merito e, ad agosto 2020, la piattaforma Polis per la scelta della regione di immissione in ruolo è stata aperta anche ai vincitori depennati nel 2019 –:
se il Ministro interrogato sia al corrente dei fatti e se non ritenga di dover adottare iniziative di competenza nel merito della vicenda al fine di verificare la correttezza delle procedure adottate dagli uffici scolastici regionali per l'assegnazione dei posti.
(5-06535)
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CANCELLERI, NAPPI e VILLANI. — Al Ministro dell'istruzione, al Ministro per la pubblica amministrazione, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:
l'anno scolastico 2020/2021 sarà segnato da numerose incognite dovute ad un contesto epidemiologico in continua evoluzione, nonostante l'accelerazione della campagna vaccinale;
in tale contesto, in cui tutta la comunità scolastica è stata chiamata a svolgere con dedizione e spirito di servizio il proprio ruolo, vi è una categoria, spesso dimenticata, la cui attività è fondamentale per il buon andamento delle istituzioni scolastiche: quella dei direttori dei servizi generali e amministrativi (Dsga);
questi validissimi professionisti ricoprono un ruolo di primaria importanza nella scuola, essendo l'organo di vertice amministrativo-contabile, di vitale importanza in questi ultimi anni in cui gli adempimenti burocratici a carico delle istituzioni scolastiche sono aumentati vertiginosamente;
il 20 maggio 2021 è stato siglato il «Patto per la scuola al centro del Paese», tra il Ministro dell'istruzione e le parti sociali, che prevede «efficaci politiche salariali per la valorizzazione del personale dirigente, docente e Ata, con il prossimo rinnovo del contratto, tramite le risorse di cui al “Patto per l'innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale”» e nel quale si sottolinea che «La valorizzazione delle persone è la leva fondamentale e necessaria per condividere la visione di unità del Paese e per accrescere il ruolo della scuola quale catalizzatore di idee, visioni, progetti e innovazione»;
il citato «Patto per l'innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale» prevede che, attraverso i Contratti collettivi nazionali del lavoro 2019-2021, si procederà alla rivisitazione degli ordinamenti professionali del personale, ricorrendo a risorse aggiuntive, con la legge di bilancio per il 2022 e adeguando la disciplina contrattuale ai fabbisogni di nuove professionalità e competenze, ed evidenzia la necessità di valorizzare specifiche professionalità non dirigenziali dotate di competenze e conoscenze specialistiche, in grado di assumere specifiche responsabilità organizzative e professionali;
successivamente, si è tenuta una conferenza, organizzata dall'Associazione nazionale quadri delle amministrazioni pubbliche (Anquap) sindacato di categoria dei Dsga a cui hanno partecipato diversi deputati e senatori, di maggioranza e opposizione, il Sottosegretario all'istruzione, onorevole Sasso, il presidente dell'Associazione nazionale dirigenti pubblici e alte professionalità della scuola (Anp) e il presidente dell'Agenzia per la rappresentanza nazionale delle pubbliche amministrazioni (Aran), quest'ultima chiamata a ricoprire un ruolo da protagonista nella sessione del rinnovo dei Contratti collettivi nazionali del lavoro attualmente in corso;
durante la conferenza è emerso che vi sono 2.333 posti di Dsga vacanti su un organico complessivo di 8.016 unità; numeri che rendono urgente e improrogabile autorizzare le immissioni in ruolo di tutti i Dsga vincitori dell'ultimo concorso e bandirne uno nuovo, oltre a rendere impellente l'emanazione dei decreti attuativi di cui all'articolo 32-ter del decreto-legge n. 104 del 2020;
è emerso con chiarezza che è necessario valorizzare le competenze professionali della nostra pubblica amministrazione, anche nell'istruzione; e, per far ciò, è necessario introdurre la figura del quadro come livello contrattuale autonomo e separato, di cui dovranno far parte anche i Dsga: su tale linea si è espresso nel corso della conferenza anche lo stesso presidente dell'Aran;
il sottosegretario Sasso ha dichiarato che avrebbe rimandato a ulteriore sessione la discussione delle richieste specifiche avanzate da Anquap;
appare del tutto assurdo che, a fronte del ruolo di assoluta responsabilità che ricoprono i Dsga secondo solo a quello dei dirigenti scolastici, vi sia un divario economico così elevato rispetto ad altre figure similari, anche all'interno dello stesso comparto, come i direttori Afam;
il 14 luglio 2021 il Governo ha accolto l'ordine del giorno 9/03132-AR/032, il quale esponeva le criticità di cui sopra –:
se, nell'ambito dell'attività di negoziazione contrattuale, il Governo intenda sostenere un'adeguata valorizzazione economica dei Dsga, valutando l'incremento dell'indennità di direzione e dello stipendio tabellare, nonché eventuali ulteriori compensi, e istituendo il livello contrattuale separato dei quadri, tenuto conto anche dell'accoglimento da parte del Governo dell'ordine del giorno 9/03132-AR/032.
(5-06539)