Audizione del Ministro Bianchi del 22/03/22 - Documento su Relazione sullo stato di attuazione del PNRR

Patrizio Bianchi – Ministro dell’Istruzione

  • Introduzione. Per prima cosa va osservata l’importanza di mantenere gli impegni del Piano che sono volti ad un rafforzamento generale del sistema educativo. Nell’ambito del PNRR, si è avuta una notevole attenzione per i temi legati alla scuola. Ci sono interventi notevoli da compiere sia in nell’ambito delle infrastrutture che delle competenze.
  • Le riforme.
    • La riforma degli ITS. La prima riforma avviata è stata quella degli ITS. Si è deciso che questa fosse una riforma da compiere con il Parlamento. È stato condotto un lavoro di qualità, la riforma non era facile e richiedeva la generazione di un nuovo pezzo del sistema educativo, che diverrà un punto fondamentale del sistema scuola-lavoro. Ora si è alla fase finale. Il MI è in condizione di emanare i decreti di attuazione per quanto riguarda il finanziamento (1,5 miliardi) che concerne l’attivazione del sistema degli ITS. La riforma era prevista per fine 2022, ma invece prima dell’estate verranno definiti i decreti e saranno già definite le linee fondanti. Su questo si è nei tempi predisposti, se non addirittura in anticipo. Il MI ha proposto un solo emendamento che riguardava gli assetti del Ministero, cioè l’istituzione di una Direzione Generale dedicata agli ITS, così da dare una piena organizzazione a questo sistema rinnovato.
    • Riforma degli istituti tecnici e professionali. Anche su questa riforma si sta già lavorando. Il MI sarà in condizione di presentare alla Camere entro l’estate un primo testo, che è al momento oggetto di confronto con il mondo della scuola.
    • Riforma dell’orientamento. L’orientamento non può essere un surrogato del marketing delle università. Deve essere capacità di accompagnare i ragazzi fin quasi dalla scuola primaria. Bisogna riprendere all’interno dell’orientamento, le esperienze dei Percorsi trasversali di orientamento. Anche su questo verranno mantenuti i tempi.
    • Assunzione docenti e Scuola di alta formazione. Entro giugno dovrebbero essere implementate entrambe le riforme. Si ha già un testo su cui il Ministero sta lavorando insieme alle Camere. Vanno definiti quali saranno i percorsi di aggiornamento continuo a cui verranno sottoposti i docenti.
  • Gli investimenti.
    • Infrastrutture. Sono già stati lanciati bandi per 10 miliardi. Le risorse per l’edilizia scolastica, che sono state appunto già bandite, ammontano a 9,1 miliardi; 900 milioni sono invece desinati ai successivi costi di gestione dei nidi. I bandi che sono stati predisposti sono:
      • Scuole nuove. Si avevano 800 milioni disponibili. Ci sono state domande per oltre tre miliardi. È stata colta l’occasione per individuare delle linee guida che possano definire come debba essere una scuola moderna. È stata istituita una commissione con un gruppo di lavoro, a cui partecipano diversi architetti, tra cui anche Renzo Piano che ne è il coordinatore. Il gruppo aveva il compito di identificare le caratteristiche che devono avere le scuole nuove e di qualità. Si parla di scuole a basso consumo, sia energetico che di acqua. Scuole sostenibili, con spazi accoglienti anche esterni e spazi che possano essere fruiti anche dalla comunità. Scuole che abbiano condizioni di spazio pedagogico. Anche i nuovi Fondi Strutturali dispongono molte risorse a disposizione delle Regioni e dedicati anche alle infrastrutture.
      • Le mense. 400 milioni disponibili sono già stati banditi.
      • Le palestre. Erano stanziati 800milioni e ci sono state domande per oltre due miliardi. Questo fatto deve provocare una riflessione attenta anche da parte di Comuni ed enti locali.  
      • Scuole d’infanzia e nidi. Sono state identificate due linee di intervento. Una parte del paese è ben attrezzata, tra tutte spiccano Emilia, Veneto e Toscana, ed una parte dell’Italia invece è priva delle strutture adeguate. Si parla di sud e aree interne. Con il Governo ed in particolare con i Ministri Carfagna e Bonetti è stata condivisa la scelta di individuare le giuste risorse per colmare questo gap. In questo capitolo vanno inseriti anche i 900 milioni per la gestione dei nidi. Per le scuole d’infanzia su 600 milioni disponibili ci sono state domande per 2 miliardi e 100 milioni. All’interno di questa voce ci sono anche i poli integrati, cioè i poli in cui in una stessa struttura sono presenti sia i nidi sia le scuole d’infanzia. Poi c’è il bando da 2,4 miliardo, dedicato ai nidi. Sono arrivate richieste per 1,2 miliardi. C’è stato un avanzo di risorse. Bisogna interrogarsi sul perché siano avanzate delle risorse. Una delle risposte è la difficoltà riscontrata da parte dei Comuni nel reperire le certificazioni di vulnerabilità sismica. Con Anci e Upi si è dunque deciso di lanciare un secondo bando per posticipare la chiusura. L’obiettivo è raggiungere la media del 33%.
  • Formazione al digitale. È stata già fatta partire la piattaforma che concerne la transizione digitale per i docenti. In questi due anni c’è stato un utilizzo emergenziale degli strumenti digitali. La formazione digitale si è rivelata essere fondamentale, anche per fornire ai ragazzi la capacità critica nell’utilizzo di tutti gli strumenti digitali, compresi i social. L’educazione al digitale deve essere un elemento fondante della nuova scuola e gli insegnanti devono essere in condizione di trasmettere capacità critiche ai propri studenti. Il rischio che si sta verificando è di andare verso una situazione in cui i ragazzi non riescono ad utilizzare in modo adeguato questi strumenti digitali e ne rimangono in qualche modo vittime. Per evitare questo, si deve partire dalla formazione degli insegnanti. All’interno del Piano 4.0 c’è grande attenzione per la formazione dei docenti. Su questo, rientrano anche gli interventi legati a nuove competenze e nuovi linguaggi. Non si parla solo di STEM. Bisognare avere una visione integrata della formazione.
  • Dispersione scolastica. Un altro tema rilevante è quello della riduzione dei divari e la lotta alla dispersione scolastica. Alcune regioni del nord e aree interne del mezzogiorno sono molto al di sopra della media europea.
  • Interventi infrastrutturali. Si è scelto di usare lo strumento delle modalità a sportello. L’idea di potere attuare una convergenza tra fondi europei e PNRR è un elemento importante perché cumulandolo due risorse, uno in mano alle Regioni e uno in mano allo Stato centrale, l’azione può essere presente sul territorio ed efficiente.
  • Il tempo pieno. È l’elemento fondante di una scuola nuova. È un elemento importante anche per lo sviluppo delle competenze non cognitive.
  • La nuova scuola. Bisognare agire per sviluppare una nuova socialità nelle scuole, anche alla luce dell’emergenza sanitaria, che ha privato gli studenti della frequenza per interi mesi. Ci sono diverse emergenze su questo fronte: fenomeni di dipendenza dai social e dipendenza da uso di device digitali, fenomeni di disagio legati all’abuso di sostanze stupefacenti. Bisogna ridare alla scuola la sua funzione, cioè quella di permettere ai ragazzi di crescere ed imparare in un luogo sicuro che promuova il benessere. Tutte le riforme e gli investimenti sono pensati in quest’ottica.

 

Q&A

Domande dei Senatori

  • Sen. Stefano (PD) – Ci si aspettava qualche accenno rispetto al tema della garanzia che quel 40 per cento di risorse desinato al sud venga rispettato nei bandi. Questo è un tema cruciale. La DAD del primo Covid non è stata praticata da un numero troppo elevato di famiglie al sud e non per assenza di hardware ma per assenza di infrastrutture.
  • Sen. Ricciardi (M5S) – Rispetto al bando sugli asili nido, la proroga è stata decisa a causa della scarsa partecipazione dei comuni del sud. È plausibile che i comuni non abbiano partecipato per i timori dei costi di gestione. Un Sindaco ha il dovere di conoscere tutti i costi e muoversi di conseguenza. Se l’obiettivo è arrivare al 33% di copertura sul territorio, le risorse aggiuntive non sono abbastanza. Va ribadito che i sindaci non possono essere lasciati soli nella gestione di questo servizio. I comuni hanno anche difficoltà nella progettazione che non è ammissibile nelle spese rendicontabili sul bando. È fondamentale capire in profondità le motivazioni che hanno portato alla poca partecipazione.
  • Sen. Candiani (Lega) – Viene chiesta la documentazione sui progetti menzionati. Inoltre, vengono chieste informazioni sui criteri dei bandi, se ci saranno criteri come quello della vulnerabilità che ha prodotto una ripartizione dei fondi diseguale. Ad esempio, nel caso della rigenerazione urbana c’è stata una disparità al contrario tra nord e sud.
  • Sen. Cangini (FI) – Importante la riflessione sul rimettere lo studente al centro della scuola, anche per quanto riguarda l’uso del digitale. La settima Commissione ha recentemente prodotto uno studio sui danni del web in relazione agli studenti. I disturbi dell’apprendimento sono aumentati così come i disagi psicologici. Va rafforzato il supporto psicologico nelle scuole, educando all’uso e non all’abuso del digitale. Tutti gli esperti sono d’accordo sul dire che il digitale applicato all’istruzione produce più danni che benefici. Gli strumenti classici, la lettura, la scrittura stimolano gli studenti. Gli strumenti digitali invece intensificano i livelli di distrazione.
  • Sen. Pittoni (Lega) – La selezione del corpo docente è essenziale. Serve un percorso formativo abilitante che anticipi quello professionalizzante. Serve un corso di specializzazione per l’insegnamento di sostegno. Bisogna valorizzare dunque la formazione del personale docente, oggi non abbastanza riconosciuta.
  • Sen. Russo (M5S) – Bisogna mettere insieme le esigenze dell’alunno e del docente. C’è bisogno anche di un intervento a difesa dell’ambito umanistico e artistico. Il PNRR ha un taglio assolutamente tecnico-scientifico che va a legarsi con l’aumento del PIL in questa fase di ripresa economica. I percorsi artistici e umanistici vanno però preservati. Bene che accanto alle STEM ci sarà attenzione anche nei confronti di percorsi in ambito umanistico, psicologico e musicale.
  • Sen. Rivolta (Lega) – Un tema importante è quello della sicurezza dei bambini negli asili nido. Bisogna assicurare che vi siano sistemi di videosorveglianza. Episodi di violenza negli asili sono intollerabili. Dal momento che è in corso un’opera infrastrutturale, si può portare avanti anche quest’istanza. Riguardo invece le scuole secondarie di primo grado, va evidenziato che sono poco prese in considerazione. C’è un problema di metodo di comunicazione da parte degli insegnanti. I docenti vanno educati e formati in questo senso, così da poter parlare in maniera efficace ai propri studenti. Serve dunque una migliore comunicazione. In ultimo, bisogna rinforzare emotivamente le nuove generazioni che sono troppo deboli.
  • Sen. Vanin (M5S) – Ci sono alcune situazioni che vale la pena segnalare. Quello dei servizi all’infanzia, è un sistema che va completamente ripensato. Il servizio all’infanzia è a carico dei comuni per quanto riguarda organizzazione e struttura del personale. Bisogna rivedere il progetto educativo nel suo insieme. Anche la formazione professionale ha bisogno di una rivisitazione completa. Su questo si deve intervenire, non si può lasciare questa parte importante del mondo giovanile in una condizione di limbo. Manca poi l’istruzione permanente per gli adulti.
  • Sen. Gallicchio (M5S) – Alcuni giorni fa sul sito dei MUR è stato pubblicato un avviso che riguardava un aiuto agli studenti ucraini e agli insegnanti ucraini. Si chiede di estendere l’intervento anche al campo degli ITS che hanno reali possibilità di aiutare e integrare i rifugiati.
  • Sen. Saponara (Lega) – Si chiede di specificare meglio cosa si intenda per supporto psicologico. Ormai da mesi si assiste ad una richiesta di inserire all’interno delle scuole una figura stabile che sia di supporto psicologico. Si scopre adesso però che sia docenti che studenti non sono d’accordo. Nella settima Commissione è stato incardinato un disegno di legge per prevedere queste figure negli istituti scolastici. Va fatta chiarezza. Altrettanta chiarezza va fatta sulle competenze non cognitive che non sembrano essere apprezzate dagli insegnanti. In ultimo è importante che si faccia chiarezza sul Ddl sulla videosorveglianza, tenendo conto che ci sono anche 160 milioni stanziati dallo sblocco cantieri.
  • Sen. Nencini (IV) – C’è un certo numero di richieste avanzate e fondi non pari al numero di richieste. Questo era prevedibile. Alla luce del fatto che non tutte le richieste verranno soddisfatte, ci si chiede se non si possano prevedere interventi volti a vantaggio delle scuole paritarie che svolgono in alcuni casi funzioni pubbliche.
  • Sen. Pesco (M5S) – Si chiede se ci sono altri fondi previsti per i nidi.

 

Repliche

  • Le risorse al sud. La ripartizione del 40 per cento di risorse per il sud è assolutamente rispettata. In alcuni casi si andrà anche oltre.
  • Il ripensamento del sistema scuola. Va ripensato l’intero sistema. La varietà di domande ricevute, dimostra proprio che i temi sul tavolo sono numerosi ed interconnessi. La scuola va dal nido alle scuole superiori e bisogna intervenire in maniera organica su ogni aspetto del sistema educativo italiano. Il perno di questo ripensamento è la fascia 11-14.  
  • La frammentazione del sistema. Il sistema educativo italiano è frammentato, ed è di responsabilità di soggetti differenti. Il personale è a carico dello Stato, gli edifici a carico dei comuni, le Regioni invece hanno un ruolo fondamentale nella programmazione. Bisognare riportare tutto ad un quadro programmatorio di riferimento.
  • Disagio psicologico. C’è molto disagio e non è legato solo alla pandemia. In questo quadro è stato fondamentale l’intervento del Ministero volto al rientro in presenza nelle scuole. Il Governo ha voluto insistentemente i ragazzi a scuola e questa si è dimostrata una scelta corretta. Il Ministero ha un gruppo di lavoro che sta operando su questo fronte. È un tema sensibile su cui occorre ragionare.
  • Gli ITS e l’aiuto agli studenti ucraini. Su questo fronte il MI agirà non appena il testo del provvedimento sarà approvato.
  • Gli asili nido. Bisogna affrontare da un lato il tema dei poli integrati che sono molto utili ai comuni più piccoli. Dall’altro alto, bisogna vedere se potrebbe essere necessaria una tipologia di intervento più diretta da parte del Ministero. 

» Documenti allegati:
   Documento allegato ... QUI il documento presentato in audizione


 
Categoria: Approfondimenti Data di creazione: 24/03/2022
Sottocategoria: Sottocategoria n. 1 Ultima modifica: 29/09/2022 10:42:21
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