Una rilevante novità per il settore degli appalti pubblici è stata introdotta con l'evoluzione del Fascicolo virtuale dell'operatore economico 2.0, uno strumento sviluppato da Anac (Autorità Nazionale Anticorruzione) per facilitare le procedure di gara.
In particolare, grazie alla stretta collaborazione tra Anac e l'Agenzia delle Entrate, il fascicolo digitale ora include la documentazione relativa ai debiti fiscali non definitivamente accertati, anche noti come carichi fiscali pendenti. Questa integrazione rappresenta un significativo passo avanti nel processo di semplificazione amministrativa per le stazioni appaltanti e le imprese.
Collaborazione interistituzionale e eliminazione della burocrazia
L'introduzione dei carichi fiscali pendenti è frutto di un anno di intensa collaborazione tra Anac e l’Agenzia delle Entrate, con il supporto cruciale del Dipartimento per la Trasformazione Digitale e della Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND). Questa piattaforma è progettata per ridurre le complessità burocratiche derivanti dalla necessità di comunicazione tra diverse istituzioni, eliminando inefficienze e velocizzando il flusso di informazioni necessarie per la verifica dei requisiti fiscali nelle gare d'appalto.
La nuova documentazione si affianca a quella già esistente riguardante i gravi debiti fiscali definitivamente accertati, oggetto di una collaborazione decennale tra Anac e Agenzia delle Entrate. In questo caso, i tempi di rilascio variano tra i due e i dieci giorni lavorativi, a seconda della complessità della posizione fiscale dell’impresa.
Maggiore efficienza per le stazioni appaltanti
Le stazioni appaltanti possono ora accedere direttamente al Fascicolo 2.0 per ottenere tutti i documenti necessari a verificare i requisiti per l'affidamento di contratti pubblici. Questi documenti, compresi quelli sui debiti fiscali, sono verificabili con l'Agenzia delle Entrate. Il sistema consente anche di acquisire le certificazioni necessarie attraverso i servizi di interoperabilità forniti dall'Anac alle piattaforme digitali certificate.
Un aspetto importante da tenere in considerazione è che la verifica dei debiti fiscali non definitivamente accertati può essere effettuata solo se non esistono gravi irregolarità fiscali già definitivamente accertate. Il termine massimo per ottenere l'esito della verifica è di 30 giorni dalla richiesta, e Anac esorta le stazioni appaltanti a collaborare per evitare inutili traffici di interoperabilità che potrebbero sovraccaricare il sistema.
Riduzione degli oneri per le imprese
Uno degli obiettivi principali di questa evoluzione del Fascicolo 2.0 è quello di ridurre i tempi e i costi legati alla partecipazione agli appalti pubblici. Grazie all’integrazione tra le varie banche dati che contengono le certificazioni richieste, le imprese non saranno più obbligate a riprodurre documenti già forniti per altre gare. Questo approccio consente anche alle stazioni appaltanti di riutilizzare verifiche già effettuate da altre stazioni appaltanti, riducendo i tempi di verifica dei requisiti.
Il Presidente di Anac, Giuseppe Busia, ha dichiarato: “L'eliminazione di adempimenti formali a carico di stazioni appaltanti e operatori economici è determinante per ridurre tempi e costi e imprimere un'accelerazione alle procedure di gara”. Busia ha sottolineato che la digitalizzazione del fascicolo permette di automatizzare gran parte del processo, consentendo alle imprese di concentrarsi maggiormente sulle strategie di acquisto, piuttosto che sugli aspetti formali delle procedure.
Innovazioni future
Un altro importante sviluppo che potrà tornare molto utile per le II.SS. riguarda i servizi per la verifica del prospetto informativo disabili e del rapporto sulla parità di genere, resi disponibili grazie alla collaborazione con il Ministero del Lavoro. Nei prossimi mesi, questi servizi verranno ulteriormente potenziati per garantire un accesso completo alla documentazione necessaria per gli appalti pubblici.
Conclusioni
L’implementazione di queste nuove funzionalità nel Fascicolo virtuale 2.0 segna un ulteriore passo verso la digitalizzazione e semplificazione delle procedure di gara in Italia. Ridurre la burocrazia e migliorare l’interoperabilità tra le istituzioni coinvolte permetterà di accelerare i processi e ridurre i costi sia per le stazioni appaltanti che per le imprese, facilitando una maggiore partecipazione e competitività nel settore degli appalti pubblici.
L’ANAC ne ha dato notizia con un comunicato del 25/09/2024. Qui il link diretto alla pagina ANAC: https://www.anticorruzione.it/-/news.25.09.24.fvoe .
Vice Presidente ANQUAP area Nord
Marco Santini